La trama. Si tratta di una ricostruzione approfondita delle tecniche comunicative che sottostanno all'evoluzione, anche in senso proprio di comunicazione, dell'antimafia, da quando è nata fino ai giorni nostri. Dalla protesta dei lenzuoli e il digiuno delle donne a facebook e i blog, dove è alto il grido di chi vuole una vita libera da oppressioni di ogni tipo, dove sono in tanti, uniti, a dire no alla mafia. 176 pagine ricche di testimonianze, storiche e di folklore, se così possiamo definirle, che raccontano di come, insieme alla lotta alle cosche della malavita, evolvono anche i sistemi per dire no ai soprusi e alle negazioni, alle violenze e alle oppressioni, e alle infiltrazioni politiche e istituzionali.
Si passa così dall'uso di un semplice lenzuolo bianco ai post su facebook, dalle trasmissioni in radio ai cinguettii di Twitter, dalle passeggiate per la pace ai programmi in tv, tutto quanto serve per far fiorire nella società un senso di rivincita, di presa di coscienza sui proprio diritti. Ma anche di schifo e di sdegno per la mafia e tutte le associazioni camorristiche, che basano la loro forza sulla violenza, sulla paura e sul silenzio.
Basta stare zitti, basta non denunciare, bisogna parlare. Con questo grido esordisce il libreria Eloisa Zerilli, giovanissima scrittrice di Palermo. Nata nel 1991, dopo la laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, nel 2014 si è specializzata in Mass Media e Politica presso l'Alma Master Studiorum di Bologna e, grazie anche alle competenze acquisite nel corso di intensi anni di studio, ha trovato il sistema per esternare quello che è il suo messaggio. Un messaggio forte, netto, preciso, di chi, anche giornalista per passione, vuole dare una mano nella lotta alla mafia.